«Sì, è vero. È un periodaccio, ma non dobbiamo farci abbattere. Cinema, concerti, teatro, mostre mancano a chi ci va e mancano a chi li fa. Ci torneremo presto, ma fino ad allora morale alto, quanto possibile, perché l’arte ha tante facce, tante forme e persino tanti movimenti. E soprattutto si può fare ovunque, anche nei posti più impensabili. Dai, proviamoci».
The Square. Spazio alla cultura è la nuova serie di Sky Arte condotta da Nicolas Ballario. È un luogo in costruzione, i cui contenuti vengono dai palcoscenici del mondo dell’arte e della cultura, ora tristemente vuoti. Gli ospiti sono artisti, musicisti, registi, attori, danzatori che trovano in The Square un luogo in cui i loro progetti possono avere voce e raggiungere il pubblico di cui hanno bisogno – e che ha bisogno di loro.
Nicolas accoglie gli ospiti all’interno del suo studio – un open space che ha tutta l’aria di essere un cantiere – in cui ha collocato una scrivania, un divano e un paio di poltrone per farli sentire il più possibile a loro agio e per poter seguire, grazie ai collegamenti via call, le loro imprese. Il tono dominante della trasmissione è l’ironia: perché, soprattutto nei momenti difficili, per prendere sul serio gli eventi non c’è nulla di meglio di un sorriso.
Ogni puntata si apre con un “lancio”, in cui Nicolas ci aggiorna su un evento che è stato sospeso o ha cambiato forma, magari trasferendosi on line. Segue la prima intervista in collegamento, con un protagonista del mondo della cultura. È poi il momento della performance dell’ospite, che subito dopo viene intervistato dal vivo – sempre mantenendo la distanza di sicurezza!
Subito dopo, Nicolas lancia un video in animazione che prende spunto da un tema di attualità, per poi chiamare un altro ospite per la seconda intervista in collegamento. Infine, è tempo dei saluti: non prima, però, di un rapido riepilogo degli eventi della settimana.